La cardiaca. Un aiuto per vampate e palpitazioni

da | 1 Giu, 2021 | Fitoterapia

Scheda botanica

La Cardiaca ha un’altezza compresa tra i 50 e 150 cm. È una pianta perenne ricoperta da una peluria biancastra, dal fusto rigido, molto ramificata, con foglie dentellate verde scuro, biancastre nella pagina inferiore.
I suoi piccoli fiori rosa o porpora, che sbocciano nei mesi estivi, hanno un odore piuttosto sgradevole, ma il loro nettare attira le api. Si trova in quasi tutta Europa, tranne nelle zone mediterranee, all’ombra di siepi, sui ruderi e lungo i viottoli di campagna fino a 1.000 m.

Proprietà

Tutta la pianta contiene un olio essenziale, un principio amaro (leonurina), un alcaloide (leonurinina), glucosidi e tannini.

  • Esercita la propria attività terapeutica sulla funzione cardiocircolatoria, riducendone l’iperstimolazione tipica degli ipertiroidismi.
  • Tonifica il muscolo cardiaco, calma la tachicardia di origine nervosa e le palpitazioni. È consigliabile agli ipertesi e a chi soffre di angina pectoris.
  • Presenta anche un’azione neurosedativa e cardiosedativa quando assunta in associazione a blandi sedativi (melissa, luppolo, iperico). Determina una diminuzione dell’ipereccitabilità (formicolii delle estremità, crampi, astenia) e nessuna azione sull’induzione del sonno.
  • Favorisce il flusso mestruale: si usa in caso di amenorrea, oligomenorrea e disturbi della menopausa (vampate di calore, insonnia, ecc.) limitando le probabilità di cadere in depressione.
  • Ha un’azione astringente e carminativa (elimina i gas e la flatulenza intestinale).

  • Ha un’azione cicatrizzante: l’infuso si usa per pulire e curare le ferite.

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Utilizzo 

La Cardiaca non presenta particolari effetti collaterali, salvo un’accertata ipersensibilità a uno o più principi attivi contenuti nella droga. Dosaggi elevati possono causare diarrea, sanguinamenti uterini e irritazioni dello stomaco.
È controindicata in gravidanza e durante l’allattamento. Non assumere insieme a farmaci cardioattivi e ipotensivanti.

  • Viene utilizzata sotto forma di estratti secchi, infusi, polveri, estratto fluido e tintura madre: 1,5 g di droga per tazza d’acqua bollente (infuso); 2 capsule da 500 mg di polvere di C. gocce); 30 gocce di Leonorus cardiaca T.M., tre volte al giorno.
  • Tisana per tachicardie: 30 g di biancospino (fiori), 30 g di passiflora (fiori), 25 g di cardiaca (fiori), 15 g di tiglio (fiori). 50 g di miscela in un l d’acqua bollente; lasciare in infusione per 10 minuti; berne 1 tazza due volte al giorno.
  • Menopausa con vampate: 50 ml di Leonorus c. T.M., 30 ml di Crateagus o. T.M., 20 ml di Hamamelis v. T.M., 30 gocce due-tre volte al giorno.
  • Lavaggio ferite: stesso infuso che si usa per via interna.
    Nota: indicazioni e dosaggi sono da considerarsi puramente indicativi. Il suo utilizzo deve essere effettuato solo sotto controllo medico.


Curiosità

La Leonurus cardiaca, detta anche Cardiaca, è una pianta appartenente alla famiglia delle Labiatae. Il suo nome scientifico Leonurus è costituito dalla parola latina leo, leone, e da quella greca oura, coda, «coda di leone» per la forma della sua spiga fiorale.
Il nome cardiaca invece deriva dal greco cardias che significa «cuore» dall’antica consuetudine di ritenerla benefica per questo organo.

Venne importata dall’Asia verso il VII secolo per poi diffondersi in epilettiche.
Nel XV secolo era coltivata nei giardini dei monasteri e cento anni più tardi il medico francese Ambroise Paré menzionò e parlò delle proprietà curative della Cardiaca, come pianta efficace per i disturbi cardiaci di carattere nervoso come le palpitazioni.

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Questo articolo è tratto dal mesile Vita&Salute – Febbraio 2014

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