Sulle etichette nutrizionali può capitare di leggere la dicitura “senza zuccheri aggiunti”. Va dunque interpretato che in quello specifico alimento non ci sono zuccheri in assoluto?
Per chi vuole sfuggire alla trappola dello zucchero, questa scritta è sicuramente attraente. Ma prima di trarre conclusioni occorre fare dei distinguo.
“Il consiglio è sempre quello di girare la confezione e leggere con attenzione la lista degli ingredienti. Anche se non c’è saccarosio, cioè il comune zucchero bianco, ci possono essere dolcificanti come succo di uva o di mela concentrato, sciroppo di glucosio-fruttosio, acesulfame K, ciclammato”, avverte Elisa Cardinali, nutrizionista di Parma.
Il caso delle confetture
Un caso tipico? Le confetture. “Insieme alla frutta, compaiono spesso succo di mela o di uva”. Sono indubbiamente più naturali dello zucchero bianco, ma sostanzialmente la musica non cambia.
Per produrre uno sciroppo dolce, mela e uva vengono privati delle fibre e concentrati e chiaramente non sono più il frutto originario. Va precisato che in questi casi la legge, correttamente, richiede di aggiungere la dicitura: “contiene naturalmente zuccheri”.
Attenzione anche ai cereali…
C’è poi il caso dei cereali, che di fatto sono zuccheri. Un esempio molto calzante è offerto dalle gallette di riso, mais e altri cereali.
“Non contengono né zucchero né sale, perciò molti li usano come alimento dietetico, in sostituzione del pane. Ma hanno comunque un impatto glicemico elevato: molto meglio utilizzare del pane fresco, magari di segale, che ha anche un buon apporto proteico”, raccomanda la nutrizionista.
Un discorso simile vale per i cereali per la prima colazione: se non hanno zuccheri aggiunti è certamente meglio, ma sono essi stessi zuccheri, quindi vanno associati correttamente con cibi proteici. É invece peggiore il caso di certe bibite o prodotti da forno.
“Per abbassare l’apporto calorico si usano edulcoranti come maltitolo o sorbitolo, che sono dei polialcoli dotati di potere dolcificante e un po’ meno calorici dello zucchero”.
Poiché non sono né zuccheri semplici, come il fruttosio, né disaccaridi, come il saccarosio e il lattosio, per legge la dicitura di cui parliamo può tranquillamente comparire in etichetta.
Ma dal punto di vista salutistico non è più vantaggioso sostituire questi edulcoranti allo zucchero bianco. Infatti i polialcoli possono avere effetti lassativi e causare gonfiori addominali e aumento dell’insulina, sono perciò inadatti ai diabetici.
È interessante sapere che la dicitura “senza zucchero” può comparire solo se questo è contenuto nella misura massima di 0,5 g per 100 g o ml di prodotto.
Per approfondire il tema degli zuccheri leggi anche Zuccheri assorbiti troppo velocemente – regole d’oro contro il diabete