Di Biagio Tinghino
Nuove conferme
Sono sempre più forti le evidenze su diabete e fumo come coppia letale. I fumatori, infatti, hanno maggiori rischi di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi non fuma.
Fumare 1 sigaretta ogni 3 giorni, per esempio, sembra aumentare di quasi il 35% il rischio di diventare diabetici, mentre il rischio sale all’80% in più seconsideriamo chi fuma tra 5 e 10 pacchetti l’anno. I fumatori più forti (per esempio, chi supera i 10 pacchetti l’anno) hanno un rischio maggiore del 250%.
Probabilmente il fumo agisce aumentando una forma di insulino-resistenza delle cellule, che costituisce la via attraverso la quale si sviluppa il diabete dell’adulto. Il rischio si riduce se si smette di fumare. Ma ci vuole tempo pertornare al livello dei non-fumatori, circa 10 anni.
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Una famiglia senza fumo
Tra i fattori che predispongono all’iniziazione al fumo di tabacco c’è sicuramente l’abitudine da parte di un familiare. Sui bambini è più influente il comportamento della mamma e del papà, seguito da quello dei fratelli e – in contesti educativi allargati – dagli insegnanti.
Questi dati sono confermati da una revisione della letteratura scientifica internazionale che ha sottolineato l’importanza di dichiarare “senza
fumo” l’abitazione in cui i figli crescono.
L’influenza dei genitori cambia, nei vari Paesi, a seconda di ruoli, cultura, rapporti di potere e di genere, ma è importante che i sanitari e gli educatori evidenzino la necessità di abitazioni “smoke free”, anche alla luce dei danni che provoca il fumo di seconda mano (passivo) e di quelli indotti dalla deposizione di veleni nell’ambiente (fumo di terza mano).
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*Società Italiana di Tabaccologia,
Past president
Articolo tratto dal numero di Vita&Salute di Marzo 2020