di Giuliana Lomazzi
Da qualche anno il mercato delle bibite si è arricchito di una nuova offerta: succhi e bevande con stevia, una pianta dalle foglie dolcissime e con scarsi effetti collaterali. I nuovi prodotti vantano un bel po’ di zuccheri e calorie in meno rispetto a quelli tradizionali. Ma…
Questi prodotti, definiti “naturali”, sostituiscono parte degli zuccheri con stevia. “Spesso però non troviamo gli estratti puri di stevia, ma un mix di glicosidi steviolici con altri edulcoranti (saccarosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, eritritolo, fruttosio…)”, avverte Valentina Rossi, nutrizionista e tossicologa ambientale di Milano.
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“Gli edulcoranti di sintesi, tra cui probabilmente anche i glicosidi steviolici, hanno un potere dolcificante molto elevato”, prosegue l’esperta. “Perciò i recettori del gusto dolce, situati nell’intestino, reagiscono spalancando le porte all’assorbimento del glucosio derivante dalla miscela di zuccheri contenuti in queste bevande”. Un’associazione ben poco felice, dunque, con un risultato non augurabile: “Un possibile aumento della glicemia più elevato rispetto all’utilizzo di sola stevia o del comune zucchero da tavola. Rimane poi da valutare se un eccessivo consumo di estratti di stevia possa alterare, come per altri edulcoranti artificiali, la composizione e la funzionalità del microbiota intestinale”.
Insomma, così non si risolve certo il problema di obesità e diabete, anzi semmai indirettamente lo si aggrava, sottolinea Rossi.
In definitiva, meglio evitare tout-court i prodotti contenenti zuccheri aggiunti, anche le bevande con stevia e abituarsi piuttosto ai sapori meno dolci.
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