Scheda botanica
Ha numerosissime specie, ma tra queste solo poche possiedono proprietà medicinali.
È una pianta dallo stelo sottile, della famiglia delle Composite, che raggiunge anche il mezzo metro di altezza. Ha fiori composti o infiorescenze: il colore tipico del fiordaliso è certamente il blu, ma ci sono specie rosa, viola, gialle e bianche; le foglie verde-grigio sono molto sottili ricoperte da una fine peluria biancastra.
Cresce dalla regione mediterranea a quella montana; si trova nei luoghi erbosi, soprattutto nei campi di grano, ma oggi i diserbanti e i processi selettivi dei semi di cereali hanno destinato all’estinzione questo “fiore delle messi”, come se si trattasse di un’erbaccia qualunque. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Proprietà
I fiori sono impiegati, per le proprietà astringenti, decongestionanti e antinfiammatorie, nelle infiammazioni dell’occhio. L’acqua distillata e gli infusi sono utilizzati in compresse, colliri e lavande oculari in caso di congiuntivite, blefarite e orzaioli, ma anche in caso di allergie. Il fiordaliso è unn alleato per la vista e per la pelle.
Per stimolare la diuresi e la depurazione dell’organismo, dato che aiutano a eliminare le tossine, a sfiammare la cavità orale in caso di mal di gola, oppure in caso di diarrea o problematiche gastrointestinali legate a difficoltà digestive, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica.
Ottimi alleati anche della pelle con i quali fare degli impacchi per ridurre le infiammazioni dovute alla presenza di acne o eczemi. Ottimo trattamento naturale antirughe.
Utilizzi
Infusi e cataplasmi possono essere impiegati per pulire e rinfrescare parti delicate della cute e delle mucose.
Sotto forma di tisana, migliora la circolazione del sangue nei capillari della retina, oltre a esercitare un effetto aperitivo e digestivo.
- USO INTERNO.
Infuso: 20-30 g di fiori sbocciati in un litro d gocce, due volte al giorno.
- USO ESTERNO.
Acqua di fiordaliso: decotto di fiori, meglio se freschi, in proporzioni di 30 g per ogni litro d’acqua. Far bollire per circa 5 minuti; poi, tiepido, si applica con le seguenti modalità.
Impacchi: immergere una garza e applicarla per 15 minuti sull’occhio malato, 2-3 volte al giorno.
Bagno oculare: passare sull’occhio malato una garza pulita imbevuta di acqua di fiordaliso. L’acqua deve scorrere dalla tempia verso la narice.
Collirio: qualche goccia di acqua di fiordaliso nell’occhio, 3 volte al giorno. Bagno caldo per pelli delicate: una manciata di fiori nell’acqua.Note: Il fiordaliso è un alleato per la vista e per la pelle. Le indicazioni e dosaggi sono da considerarsi puramente indicativi. Il suo utilizzo deve esser effettuato solo sotto controllo medico.
Curiosità
Il nome scientifico è Centaurea cyanus.
Il nome, di uso antico, è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi al mitologico centauro Chirone, saggio educatore di Achille, metà uomo e metà cavallo che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con il succo del fiore; o essere assonante con il greco kéntron, “pungolo”, per la forma dei boccioli.
Il nome specifico deriva dal greco kyanos, “turchino”, per il colore dei fiori esterni. Un’altra leggenda racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell’amato Cyanus, volle chiamare quei fiori proprio con il suo nome.
L’imperatore di Germania, Guglielmo I, scelse come emblema della sua casata il fiordaliso, ricordando un fatto accadutogli durante l’infanzia: rifugiatosi con i fratelli e la madre, Luisa di Prussia, in un campo di grano per sfuggire alle truppe di Napoleone, aveva passato il tempo intrecciando ghirlande con i fiordalisi.
In Oriente, gli innamorati lo regalano all’amata nella speranza di ottenere da lei la felicità. Dai fiori si estrae un colorante utilizzato sia in pasticceria sia, in passato, dai miniaturisti per ottenere colori dal violetto all’azzurro.
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