Quante battute ironiche associano questo ortaggio alla testa umana. Eppure sono sempre di più le ragioni per apprezzare e gustare i fiori e i frutti.
La zucca un alimento internazionale?
Sì, un po’ in tutto il mondo è tradizione per esempio usare i semi dei vari tipi di zucca come vermifugo naturale, per bambini, adulti e animali domestici. La loro semplice masticazione è un’azione che stimola la peristalsi intestinale; consumati in quantità, i semi hanno un blando effetto lassativo. Se tritati insieme a dell’aglio, eventualmente con l’aggiunta di alcune gocce di olio essenziale di cumino, riescono a far espellere vermi intestinali, nei loro vari stadi, senza provocare irritazione o effetti secondari indesiderati.
Sono davvero numerosi gli impieghi della zucca:
- I semi e l’olio che se ne ottiene sono inoltre un potente disinfettante delle vie urinarie, utili per prevenire e lenire le cistiti.
- Un altro effetto benefico lo esercitano sulla prostata; molti naturopati consigliano a tutti gli uomini sopra i 40 anni di età di consumare regolarmente dei semi di zucca (più comodi da sgranocchiare sono quelli cosiddetti stiriana, perché hanno il guscio morbido e non occorre sbucciarli; di colore verde scuro e con un sapore caratteristico, simile a quello delle noci).
- Nella polpa si apprezzano soprattutto i carotenoidi, che sono tra gli antiossidanti più potenti, tanto è vero che si attribuiscono loro doti anticancerogene nonché benefiche per vene, capillari e pelle.
- I vegetali giallo arancioni – e la zucca al primo posto – se consumati regolarmente è dimostrano che possono svolgere una buona azione protettiva contro i tumori ai polmoni, allo stomaco e alle vie urinarie. Negli Stati Uniti si raccomanda soprattutto a fumatori ed ex fumatori di consumare quotidianamente vegetali di colore arancione (studio clinico eseguito nel New Jersey e pubblicato dal National Cancer Institute statunitense),
La zucca, poi, contiene altre sostanze antitumorali come le peporesine. Si ritiene che aiutino a regolare la pressione sanguigna, soprattutto se alta, attenuare i disturbi di stomaco e reni, prevenire le malattie degenerative, probabilmente grazie al mix particolarmente benefico tra antiossidanti e altre sostanze utili. Inoltre, è ipocalorica, ipolipidica, ricca di fibre, vitamina C e potassio.
Quest’ortaggio, sia crudo sia cotto, ha proprietà rilassanti-sedative, emollienti, blandamente lassative e diuretiche. Un impacco di zucca cruda grattugiata attenua i disagi derivanti da scottature, ascessi e infiammazioni. Chi vuole essere sicuro di consumare regolarmente una buona dose di semi ricorre anche a prodotti erboristici o integratori alimentari contenenti semi di zucca o un loro estratto, oleoso e/o secco; il nome dei prodotti può contenere le sillabe «prosta», per ricordarne l’uso più noto.
Consigliamo di far cuocere i semi in acqua o latte e bere il decotto, simile a un’orzata, concilia il sonno e lenisce le irritazioni delle vie urinarie.
L’acquisto
Per essere ricca di sapore e di proprietà salutari, la zucca va scelta con attenzione e mostrare queste caratteristiche:
- Deve essere matura al punto giusto: con colori decisi nella buccia (piuttosto opaca) e nella polpa.
- Non deve presentare ammaccature o punti neri.
- Va scelta relativamente pesante, perché ha la polpa più soda. Le zucche molto grosse raramente sono buone perché le migliori crescono in terreni «magri», non eccessivamente concimati chimicamente.
- Il «manico» deve essere saldamente attaccato, tondo e secco.
- Il colore della polpa (che dovrebbe essere di colore arancione brillante) non è però necessariamente garanzia di sapore dolce. Se comprate la zucca dal fruttivendolo di fiducia e vi offre la vendita di un pezzo, anziché tutta intera, chiedete un piccolo assaggio (è buona anche cruda).
- Deve avere gusto fresco e dolce.
Le zucche si possono conservare per alcune settimane in luogo fresco ma vanno controllate regolarmente; se formano punti molli vanno pulite e consumate nel tempo più breve possibile. I pezzi crudi dell’ortaggio si possono conservare in frigorifero per alcuni giorni; se lo si cuoce, in congelatore per diversi mesi.
Leccornie semplici e raffinate
La parte della polpa vicino alla buccia è quella più saporita. Pertanto se ne scarterà solo il minimo indispensabile: la pellicina esterna più sottile.
La cottura in forno mantiene la zucca più soda. Se si desidera lessarla è meglio farlo a vapore o con poca acqua, con l’incavo rivolto verso il basso, per non renderla molle e insipida.
Ottimo ingrediente in zuppe, passati e minestroni, si presta anche a essere gustata da sola, per esempio cotta a vapore, tagliata a fette e abbrustolita sotto il grill.
Oppure, come ripieno nei tradizionali tortelli mantovani, per insaporire dei risotti o ancora come base per gnocchetti dal sapore delicato.
I semi della zucca possono essere lasciati seccare per qualche giorno, poi spellati e mangiati crudi, leggermente tostati o cotti in forno. La varietà Cucurbita stiriana produce semi verdi dal guscio talmente morbido che non occorre spellarli; sono un ottimo snack per grandi e piccoli, si prestano a essere serviti con l’aperitivo o per arricchire il muesli della prima colazione.
La combinazione ideale, per una buona digestione, è con altre verdure e con i cereali ma anche con pere e mele cotte; meno consigliabile l’accostamento di questa verdura amidacea alle proteine animali.
Il sapore della zucca si esalta con: cannella, chiodi di garofano, zenzero, curry, noce moscata, macis, cardamomo, vaniglia, timo, prezzemolo, mandorle, miele, mostarda (specie quella di pere), aglio, cipolle.
Fiori di zucca fritti
- fiori di zucca freschi
- 1 uovo
- farina
- olio
Togliete gambo e stimme, lavate in abbondante acqua, lasciate sgocciolare. Girate in uovo sbattuto con sale aromatico, poi nella farina, quindi adagiate in una padella antiaderente nella quale avrete scaldato un cucchiaio d’olio. Fateli dorare sui due lati e serviteli subito, caldi e croccanti. Preparati così sono digeribili e per nulla unti.
tratto dall’articolo “Niente sale in zucca” della rivista Vita&Salute edizione di Novembre 2013, di Gudrun Dalla Via