È stato individuato in particolar modo il problema degli alimenti industriali, nello specifico: merendine e prodotti da colazione, troppo ricchi di zuccheri e grassi nocivi.
Obesità infantile: un dato allarmante
Le ragioni di questa iniziativa si basano innanzitutto su un dato allarmante: l’Italia detiene il triste primato europeo del numero di bambini in sovrappeso o obesi: circa il 33 per cento (Fonte: Ist. Superiore della Sanità).
L’obesità infantile preoccupa in quanto i bambini obesi hanno maggiori possibilità di divenire adulti obesi. E di conseguenza, di avere un maggior rischio di sviluppare una serie di condizioni patologiche. L’obesità, infatti, è un fattore di rischio di diverse patologie croniche come le malattie cardiovascolari (ischemie, l’ictus), l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, problemi muscolo-scheletrici e respiratori, e alcuni tipi di cancro.
Inoltre, da subito, i bambini obesi sperimentano peggiori condizioni di salute fisica. Sono comuni problemi respiratori, ipertensione, resistenza all’insulina e problemi osteo-articolari) e mentale.
Come sottolineato anche dal Dr. Franco Berrino, dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano e Direttore Scientifico del mensile Vita&Salute:
«Gli alimenti ad alta densità calorica contengono molto grasso e zucchero. Questi alimenti, come merendine, biscotti da colazione, fiocchi di cereali zuccherati, e anche le bevande zuccherate, fanno ingrassare e alterano il nostro ambiente endocrino facendo aumentare l’insulina. Queste alterazioni se prolungate nel tempo fanno aumentare il rischio di ammalarsi di tumore e di varie altre malattie croniche che affliggono le popolazioni ricche».
Inoltre, l’obesità comporta elevati costi per la società. Secondo le ultime stime OMS, oggi circa il 7% del budget sanitario dei paesi europei viene speso per malattie legate all’obesità.
Occorre ripartire da una sana alimentazione che fornisca in modo equilibrato tutto quello di cui abbiamo bisogno ma al contempo riduca le calorie, con minor presenza di zuccheri e grassi. Questa è una delle priorità per evitare che la piaga dell’obesità si estenda in modo irreversibile.
In generale si tratta di uno sforzo collettivo di tutti i soggetti interessati. Affinché l’alimentazione torni ad essere un momento centrale della vita di un individuo. Perchè ciò che mangiamo dipende molto del nostro stato di forma fisico e mentale.
Cosa dice l’OMS in merito allo zucchero
L’OMS ha aggiornato le linee guida sul consumo dello zucchero raccomandando fortemente una riduzione dell’assunzione giornaliera di questo componente. Raccomanda di ridurre glucosio, fruttosio e in generale zucchero da tavola a una quantità inferiore al 10% della quantità totale di energia che assumiamo attraverso i cibi durante la giornata. L’OMS, però, si spinge oltre e, laddove possibile, raccomanda un’ulteriore diminuzione dello zucchero a meno del 5% dell’energia totale giornaliera (ovvero circa 25 grammi/6 cucchiaini da tè).
La Lega Vita e Salute con il suo mensile Vita&Salute ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e di raccolta firme. Chiede ai grandi produttori di alimenti per colazione e merenda di collaborare alla significativa riduzione della quota di zucchero saccarosio contenuto (utilizzando alternative dolcificanti valide). Ma anche ridimensionare l’utilizzo di farine e cereali raffinati, oltre che di grassi saturi.
Obiettivo della campagna Zucchero Giù
Chiediamo, in particolare, alle principali aziende alimentari attive sul nostro Paese di partecipare a un confronto per valutare possibili linee di prodotti da colazione o merenda che rispondano a maggiori criteri di salubrità. Dall’apporto nutrizionale corretto, fino al rispetto di un parametro fondamentale, ossia un basso indice glicemico.
L’obiettivo a medio-lungo termine è che un’iniziativa simile possa fare da traino per altre aziende di settore, creando un circolo virtuoso. Per questo abbiamo coinvolto ricercatori e personalità del mondo politico; per rendere particolarmente incisiva questa nostra campagna di sensibilizzazione.
Dove siamo arrivati
Abbiamo organizzato un convegno al Senato nel 2011, un altro nel 2015 con il gruppo Parlamentare del M5S – commissione agricoltura e aperto ad altre forze politiche che volevano aderire all’iniziativa.
Abbiamo inoltre lavorato come consulenti alla realizzazione di proposte di legge che incentivassero la produzione di alimenti più salutari. Scoraggiando quei prodotti che invece contribuiscono all’aumento del fenomeno dell’obesità e delle patologie correlate.