Il benessere fa rima con famiglia
Attore comico, regista e doppiatore molto apprezzato dal pubblico. Ha segnato un’epoca della tv con il Trio. Una carriera di successi fatta anche di scelte che mettono al primo posto la sfera privata. E di recente, la cucina di qualità
Il pubblico lo apprezza per la sua comicità e le numerose gag e parodie realizzate insieme a Massimo Lopez e la compianta Anna Marchesini, con cui formavano il Trio. Sono diventati dei tormentoni la loro ironia sulle telenovelas sudamericane; mentre è rimasta memorabile la loro rivisitazione dei Promessi Sposi, programma di grande successo su Rai1.
Le sue esperienze si sono allargate alla regia teatrale, al doppiaggio. Insomma, un attore a tutto tondo che, negli ultimi anni, si è fatto notare anche per altri lati della sua personalità, più “seri”, che hanno a che fare con la ricerca di una maggiore qualità della vita, a partire dal cibo.
Solenghi, lei è da qualche anno vegetariano. Come si è avvicinato a questo mondo?
“La grande ispiratrice è stata mia moglie Laura, vegetariana e vegana con tendenze crudiste, che un giorno per coerenza decise di non cucinare più nessun cibo animale. Questa iniziale costrizione (‘o mi adeguo o d’ora in poi le cotolette me le cucino per conto mio’) ha prodotto in me una doppia presa di coscienza, etica e salutare. Quindi innanzitutto grazie a Laura e poi grazie al mio labrador Jocker, ormai scomparso, che contribuì al mio passo definitivo.
Quando ero in tourné col teatro lui era il mio fido compagno di viaggio. Un giorno scendemmo dall’auto e lui si accostò muso/muso a un maiale rinchiuso in un camion-lager che lo stava portando al macello, stipato in modo atroce insieme a tanti altri suoi simili. Lo sguardo incredulo con cui il mio Jocker mi squadrò conteneva una domanda ineludibile ‘perché lui sì e io no?’.
Per la prima volta realizzai che esistevano animali di serie A, assurti al ruolo di accompagnatori, e animali di serie B, declassati al ruolo di cibo. Decisi in un nano secondo che da allora non sarei più stato complice di questa assurda discriminazione, né di quelle orrende stragi.
Il risvolto salutare della mia presa di coscienza si sommò poi in maniera confortante e preziosa nel farmi resistere indomito fino a oggi e per tutti gli anni a venire”.
Spesso si ha un’idea che le persone vegetariane o vegane siano tristi, un po’ acide e anche un tantino “rigide”. Il contrario di quello che un attore come lei farebbe pensare. Anche perché lei dimostra di essere in splendida forma: questo mese compirà 70 anni.
“Confermo che il 21 marzo ‘spengo’ 70 candeline. Quanto alla personalità dei vegetariani sarebbe giunto il momento di abbattere questi insulsi luoghi comuni. Esiste il vegetariano fanatico ed eccentrico, esattamente come esiste l’onnivoro fanatico ed eccentrico, odio le generalizzazioni.
Io non ho assolutamente mutato carattere a seguito della mia scelta, mi sono sempre considerato una persona solare, che rifugge i pregiudizi e le banalità, non me lo dico da solo presuntuosamente, me lo hanno sempre riconosciuto gli altri, e tale mi mantengo anche adesso che non mi nutro più di cibi animali”.
Seguire un modo di mangiare diverso, più attento alla salute, ha avuto in lei altri risvolti nel rapporto con gli altri e l’ambiente?
“Credo sia inevitabile e doveroso collegare la scelta etica vegetariana a una più radicale attenzione per l’ambiente e per la salvaguardia del mondo che ci ospita.
Le persone insensibili ai sinistri segnali di degrado dell’ambiente che ogni giorno si manifestano, stanno semplicemente accelerando per tutti noi un’inesorabile autodistruzione. Capi di stato che regolarmente disertano i protocolli intesi a regolarizzare la salvaguardia del nostro Pianeta, a mio avviso sono da ascrivere automaticamente alla categoria di autentici criminali dell’umanità”.
2 – continua