Hack4Health 2025

quando i giovani riscrivono il significato di salute

Un weekend, ventiquattro ragazzi, tante domande e un grande obiettivo: il Messaggio di Salute che la Fondazione promuove è ancora in grado di raggiungere gli altri, di accompagnarli in un cambiamento positivo e significativo del proprio stile di vita? Dal 10 al 12 ottobre, a Cervia, si è svolto Hack4Health 2025, l’hackathon promosso dalla Fondazione Vita e Salute con il sostegno dell’8×1000 della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

Una sfida per pensare la salute “dal basso”

Il tema lanciato — “The Health Message: a blessing turned into a curse?” — ha portato tutti a riflettere: cosa resta oggi del messaggio avventista sulla salute ?È ancora una benedizione o rischia di diventare un insieme di regole svuotate di senso?

Tre giorni di confronto, creatività e idee, dove i giovani sono stati protagonisti assoluti nel provare a rileggere il Messaggio di Salute in modo concreto, attuale, per renderlo più vicino alle sfide a cui ciascuno è chiamato a rispondere in questo tempo di complessità.

Il programma dell’Hack4Health: La carta dei diritti e la Sfida

L’Hackathon quest’anno è stato diviso in due momenti: il primo momento è stato dedicato alla comprensione del Messaggio Avventista sulla Salute: tramite 3 workshop, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di ascoltare tre relatori che hanno messo in campo temi forti e molto attuali:

– con Giovanni Varrasi, si è parlato di come la cultura dell’immagine e della spettacolarizzazione influisca sulle relazioni e sulla libertà personale;
Saverio Scuccimarri ha invitato a guardare al Messaggio della Salute come a un processo in continua evoluzione, da riscrivere alla luce delle nuove sfide globali;
Hanz Gutierrez ha guidato una riflessione sul corpo e sulle relazioni, per riscoprire la salute non come ossessione per la perfezione, ma come equilibrio e legame con gli altri.

Al termine di questo primo momento, i ragazzi sono poi stati chiamati a realizzare, come gruppo, una “Carta dei Diritti del Messaggio della Salute”, che avrebbe dovuto tutelare il Messaggio di Salute, rendendolo accogliente e non uno strumento di giudizio. Era poi stato pianificato in un secondo momento la sfida tipica dell’Hackathon: creare la migliore campagna di comunicazione per divulgare la Carta dei Diritti del Messaggio della Salute a tutti gli Stakeholder della Fondazione Vita e Salute. Ma è successo qualcosa di straordinario.

Una svolta inaspettata: la “Carta” scritta insieme e il rifiuto di sfidarsi

Durante la fase di redazione della Carta dei Diritti i ragazzi si sono confrontati a lungo. I workshop, le esperienze personali, la visione del mondo maturata in ciascuno dei partecipanti hanno contribuito a prendere in considerazione prima di tutto il Messaggio della Salute e i suoi contenuti, e non le minacce che la Carta dei Diritti avrebbe dovuto affrontare.
Prima di difendere il Messaggio della Salute, i ragazzi hanno voluto dire la loro su questo pilastro della cultura Avventista.

I ragazzi hanno messo di fronte agli organizzatori un’esigenza inaspettata che ha cambiato il corso dell’Hack4Health. Per la prima volta l’importanza del tema ha superato lo spirito di competizione. L’Hackathon, un evento orientato all’agonismo, al risultato, alla progettazione, si è trasformato in un incontro che ha ricordato il clima di una vera e propria “Assemblea costituente”.
Il ruolo di Associazione Advocacy, che si è fatta garante del processo decisionale che i ragazzi hanno intrapreso per raggiungere questa conclusione, è stato cruciale in questa fase: grazie alla sua mediazione con l’organizzazione, l’evento è stato ri-orientato in una nuova direzione.

Ciò che al termine dei lavori è stato presentato come elaborato finale è stato un documento di 7 pagine che i ragazzi hanno promulgato di fronte alla giuria dell’Hack4Health, che ora non aveva più il compito di valutare meramente un elaborato progettuale, ma di raccogliere la sfida di recepire una vera e propria proposta riformatrice del Messaggio della Salute.
Il documento ha raccolto i temi fondamentali che per loro hanno a che vedere con lo stare bene tra cui salute mentale, sessualità, igiene delle parole. Ciò che più di tutto ha colpito l’organizzazione è stato lo spirito con il quale questo documento è stato proposto: non per aggiungere un elenco di regole, non per distruggere i suoi contenuti precedenti, tantomeno per attaccare la denominazione, ma per proporre una attualizzazione, sottolineare i valori (come il rispetto, l’ascolto, l’empatia, la libertà, la comunità) che devono essere alla base di qualunque proposta riguardante lo stile di vita.

Una Chiesa che ascolta

Hack4Health non è stato solo un laboratorio di idee, ma un segno concreto di una Chiesa che crede nei giovani, che vuole ascoltarli e coinvolgerli. Come si legge nel mandato iniziale dell’evento:
“La tua è una Chiesa che vuole costruire insieme a te il suo futuro.” Un messaggio che i ragazzi hanno preso sul serio, restituendo un’immagine viva di fede, relazione e impegno sociale.

Ora tocca noi della Fondazione Vita e Salute, ora tocca alla Chiesa Avventista fare il prossimo passo: individuare un percorso per approfondire la questione sollevata da questo gruppo di ragazzi e farne un elemento di sviluppo per il comparto della Salute che oggi più che mai aspira a tornare ad essere il braccio destro che si allunga per verso il Prossimo per raggiungerlo e sollevarlo.

Grazie a chi ha reso possibile tutto questo

L’evento è stato realizzato grazie al sostegno dell’8×1000 alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, che ogni anno permette di finanziare progetti educativi e di promozione della salute in tutta Italia. Un ringraziamento speciale a Hope Media Italia, che con le sue foto e i suoi video ha raccontato le emozioni, i volti e la creatività dei ragazzi durante le tre giornate di lavoro. E infine un ringraziamento particolare all’Associazione Advocacy, nostra partner nel progetto, che ha messo a disposizione i suoi migliori professionisti e che ha supportato i ragazzi nella realizzazione del lavoro presentato.