Registro Elettronico
un luogo per comunicare di più e meglio
La Fondazione Vita e Salute, da sempre attenta ai temi della salute e delle dipendenze, ha avviato una collaborazione con il team tecnico dell’IPSSEOA Buontalenti, il Comune di Firenze, Rete Sviluppo, Diaconia Valdese e Centro Alcologico Regione Toscana in merito ad un progetto di sensibilizzazione nelle scuole sul tema dell’alcol. Le chiusure relative alla pandemia hanno infatti determinato un incremento vertiginoso di episodi di abuso di sostanze e di comportamenti a rischio tra i giovani adolescenti.
Questo gruppo, sostenuto finanziariamente dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Firenze e cofinanziato da 8xmille Avventista e 8xmille Valdese, si impegna in un progetto ambizioso.
L’obiettivo è integrare all’interno del Registro elettronico scolastico uno spazio dedicato alla sensibilizzazione, offrendo ai ragazzi un’opportunità per riflettere e condividere messaggi positivi con i loro coetanei. Posizionando così tra i ragazzi il registro elettronico non solo come luogo di giudizio ma anche di scambio con la comunità educante.
Un approccio innovativo: il registro elettronico come spazio di prevenzione
Tradizionalmente, il registro elettronico viene utilizzato come uno strumento di monitoraggio scolastico, dove vengono annotati voti, assenze e note disciplinari. Tuttavia, grazie a questo progetto, è stato trasformato in uno spazio di comunicazione attiva, un luogo dove gli studenti hanno potuto esprimersi, condividere esperienze e accedere a informazioni utili alla prevenzione e al benessere personale.
L’uso del registro elettronico come strumento di sensibilizzazione è una svolta nel modo in cui le scuole possono sfruttare le tecnologie esistenti per ampliare le possibilità di comunicazione tra studenti, insegnanti e operatori educativi. In particolare, sono state create delle sezioni dedicate dove i ragazzi potevano:
- Ricevere incoraggiamento tramite consigli e riflessioni personali redatti dai propri coetanei nel corso dei laboratori del progetto
- Accedere a contenuti di prevenzione primaria, curati in collaborazione con il Centro alcologico di Careggi.
Modalità di svolgimento
Il progetto è stato testato nelle classi e si è concluso a giugno 2024. Esso si è articolato attorno a due assi portanti:
- Prevenzione delle dipendenze: L’obiettivo era fornire informazioni scientifiche e facilmente accessibili sui rischi legati all’uso di sostanze (alcol, droghe, sigarette) e a comportamenti potenzialmente dannosi (uso eccessivo di social media, videogiochi, gioco d’azzardo).
- Promozione del benessere emotivo: Il secondo obiettivo era aiutare i ragazzi a sviluppare una maggiore consapevolezza del loro mondo emotivo. Questo è stato realizzato attraverso attività che hanno permesso agli studenti di esplorare le proprie emozioni, imparare a gestirle e migliorare la loro capacità di comunicare con gli altri.
I laboratori: Drug Advisor e Well-Be
Due laboratori principali hanno guidato il percorso educativo del progetto:
1. Drug Advisor: informazione e sensibilizzazione sulle dipendenze
Il laboratorio Drug Advisor si è concentrato sull’educazione dei ragazzi riguardo le dipendenze da sostanze e comportamenti. Attraverso lezioni interattive, discussioni aperte e l’uso di sondaggi anonimi, gli studenti hanno esplorato temi come:
- Le dipendenze più comuni tra i giovani: alcol, droghe, fumo, gioco d’azzardo e l’abuso di tecnologie digitali.
- Le conseguenze delle dipendenze: non solo a livello fisico, ma anche a livello psicologico e sociale, con particolare attenzione all’impatto che questi comportamenti possono avere sulle relazioni personali e sul rendimento scolastico.
- La prevenzione e la gestione dei rischi: attraverso l’educazione all’autoconsapevolezza, i ragazzi hanno imparato a riconoscere i segnali di una dipendenza e a sviluppare strategie per evitarla.
Alla fine del laboratorio, i ragazzi hanno partecipato a una social challenge, creando campagne di sensibilizzazione sui social media per diffondere i messaggi appresi riguardo le dipendenze. Questa attività ha incoraggiato i ragazzi a diventare attori attivi nella prevenzione, utilizzando i social media come strumento per veicolare messaggi positivi:
Galleria
- Esplorare il proprio mondo interiore: riconoscere le proprie emozioni, capire come esse influenzano il loro comportamento e come gestirle in modo sano.
- Migliorare la comunicazione con gli altri: imparare a esprimere i propri sentimenti e a instaurare relazioni più sane e autentiche con coetanei, insegnanti e famiglie.
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Risultati e dati raccolti
Il progetto ha coinvolto un totale di 84 studenti delle classi seconde e terze dell’IPSSEOA Buontalenti. I dati raccolti attraverso i sondaggi interattivi e il materiale prodotto durante i laboratori hanno fornito un quadro chiaro delle abitudini e delle percezioni dei ragazzi.
- 27,7% dei partecipanti ha dichiarato di avere un consumo problematico o una dipendenza da sostanze o comportamenti a rischio, come alcol, sigarette, cannabis, videogiochi o social media.
- 40,3% degli studenti ha espresso il desiderio di approfondire la conoscenza del proprio mondo interiore, mostrando un forte bisogno di strumenti per la gestione delle emozioni.
- 65,7% degli studenti ha riconosciuto l’importanza di comprendere le proprie emozioni e migliorare le relazioni con gli altri.
Questi risultati confermano la necessità di continuare a lavorare sulla prevenzione delle dipendenze e sulla promozione del benessere emotivo, integrando queste tematiche nei percorsi educativi scolastici.
Proposte per successivi interventi
Il progetto, per i suoi focus sulla prevenzione delle dipendenze, lo sviluppo di competenze emotive e la creazione di relazioni positive all’interno di un ambiente sicuro, può essere incluso nella cultura del Positive Youth Development.
Nel breve tempo con cui abbiamo avuto contatto con le classi, abbiamo osservato che (se interpellato correttamente) ciascun ragazzo può essere agente attivo del suo proprio sviluppo e del benessere della comunità.
Approfondendo questa metodologia di lavoro, con più tempo a disposizione e un più accurato lavoro sulla diffusione dei contributi provenienti dai ragazzi, si può davvero rendere disponibile quella opportunità di empowerment che può migliorare stabilmente lo stato emotivo del ragazzo, ponendo fattori protettivi dall’insorgenza di uso e abuso di sostanze, abbandono scolastico, ritiro sociale.
Una prima proposta è quella di seguire una sola classe per l’intero anno, ovvero, come ci ha richiesto uno studente, far diventare la sperimentazione di questo progetto una “materia di insegnamento” e poi osservare i mutamenti nell’attitudine scolastica dei ragazzi della classe. Con tempo a disposizione, gli elementi di Social-Emotional Learning e Positive Psychology soltanto accennati nelle poche ore trascorse con ciascuna classe potranno essere approfonditi e sperimentati sulle sfide dell’anno scolastico.
Si tratterebbe di un Corso che non si concentrerebbe sui disturbi o i problemi (già inquadrati nel corso di questa prima sperimentazione) ma andrebbe a promuovere il benessere, le forze interiori dei giovani.
Tramite enfatizzazioni sulla gestione delle emozioni, l’empatia, la costruzione di relazioni sane, si potranno fornire strumenti e in-formazioni (come quelle fornite dal laboratorio Drug Advisor) per permettere ai ragazzi di intraprendere decisioni responsabili e supportare autenticamente i loro pari.
Questo percorso affiancato al sistema di diffusione dei messaggi tramite il registro elettronico potrebbe inserire nella cultura istituzionale della Scuola un nuovo ambito di incontro con i genitori e gli studenti, mediato dall’intervento stesso dei ragazzi frequentanti la classe beneficiaria del Corso.
Desideriamo concludere questo documento con il breve racconto di una esperienza accaduta durante Well-Be, per testimoniare la ricchezza che può scaturire da un autentico momento di incontro tra un Adulto e un Giovane.
Il primo incontro con i ragazzi verteva sul tema del benessere e del malessere. La maggior parte dei ragazzi inizialmente restava perplessa, come se non fosse abituata a riflettere sui propri stati fisici e mentali. Le risposte erano quelle forse più banali, legate alle vittorie o sconfitte della squadra di calcio per cui tifavano, oppure alla presenza o assenza della mamma con cui sfogarsi e sentirsi compresi, o del gruppo di amici.
A un certo punto, inaspettato, alza la mano un ragazzo, che non si era fatto notare in precedenza. Snocciola senza alcuna titubanza la sua ricetta per il benessere e la sua risposta mi è sembrata così precisa e profonda che, oltre che parlarne in molte circostanze, l’ho fatta mia.
Quali sono gli ingredienti del benessere per un sedicenne che frequenta la terza classe dell’istituto professionale Buontalenti? Semplice, risponde lo studente saggio:
- essere e sentirsi accolti
- scambiare contenuti interessanti con altri
- sentirsi protetti.