Liberi e disinformati
Oggi voglio parlarvi delle figure che definirei “vecchie signore dell’informazione” – i mezzi di comunicazione tradizionali come i giornali.
Cosa sta accadendo?
Beh, alcuni giornalisti si sono resi conto dell’ampia presenza di analfabetismo funzionale nella società. Pertanto, anziché fornire informazioni, cercare notizie e presentare fatti comprovati, hanno capito che possono sfruttare un pubblico assetato di emozioni. Questo pubblico non cerca un’analisi dei fatti, ma desidera titoli e articoli che confermino le proprie idee preesistenti.
Fate un esperimento: domani mattina mettetevi davanti alla TV e ascoltate le recensioni delle prime pagine dei giornali. Troverete 4-5 giornali che cercano di indagare e raccontare i fatti in modo ponderato, mantenendosi cauti con le opinioni. Poi ci sono i giornali specializzati che invece sono pronti a soddisfare le preferenze di ogni individuo, raccontando solo ciò che desidera sentire.
Cosa si intende per “giornalismo dei sospetti”?
Anche nelle trasmissioni televisive, potrete trovare programmi pacati che cercano di offrire una buona informazione basata sui fatti, dando spazio anche a opinioni diverse, ma principalmente in ambito politico. Per quanto riguarda le questioni che richiedono informazioni più che dibattito, invitano esperti, persone con esperienza, e studiosi. Per fare un esempio, Piero Angela ha rappresentato un modello di qualità dei contenuti, pacatezza e serietà. Tuttavia, ci sono anche programmi che si basano sugli scandali, chiamati “trasmissioni dei sospetti”.
Ma in realtà, esistono vere e proprie “fabbriche di disinformazione” con centinaia di dipendenti che, nascosti in uffici oscuri di paesi lontani, producono quotidianamente informazioni tossiche a favore di gruppi di opinione, politici e stati autocratici o dittature.
Dove diffondono queste informazioni tossiche?
Sui social media. Perché proprio sui social media? Perché le informazioni false, se diffuse tramite i social, rendono difficile identificarne le fonti.
Chi sono le vittime di questa situazione?
Sono coloro che non sono in grado di verificare, che non hanno gli strumenti per approfondire, ovvero le persone più semplici, che si lasciano catturare dalla superficialità del pensiero.