Caffè e zucchero

Gli effetti sull’organismo

mal di schiena

Infarto: chi beve caffè ha un rischio leggermente maggiore di subire un attacco di cuore. Questo è il risultato di una meta- analisi di dati statistici condotta presso l’Università di Harvard (USA).

Aritmia cardiaca: il caffè favorisce il manifestarsi di alterazioni del ritmo cardiaco.

Noduli al seno: Non è stata trovata alcuna correlazione tra il consumo di caffè e la comparsa di tumori al seno. Tuttavia, si è potuto osservare che l’interruzione del consumo di caffè riduce anche il numero di noduli nel seno nelle donne che soffrono di malformazioni tissutali benigne e di un aumento del tessuto connettivo fibroso.

Perdita di massa ossea (osteoporosi): il caffè favorisce la perdita di calcio attraverso le urine. Anche se un consumo moderato di caffè (da due a tre tazze al giorno) aumenta solo leggermente la perdita di calcio, esso contribuisce all’osteoporosi.

Colesterolo: l’Università della Carolina del Sud (USA) ha dimostrato che il consumo regolare di caffè non filtrato aumenta i livelli di colesterolo nel sangue di 20 mg ogni 100 ml per ogni tazza in più al giorno.

Alterazione delle facoltà mentali: secondo uno studio britannico, sotto l’effetto del caffè si commettono più errori nell’identificazione di alcune coppie di lettere (ad esempio A/a) o di lettere diverse (ad esempio P/a). Sebbene altri studi attestino che il caffè abbia un effetto stimolante sull’attività mentale, secondo questo studio si commettono più errori dopo aver bevuto caffè. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che la caffeina riduce l’apporto di glucosio al cervello.

Ipertensione: l’aumento della pressione arteriosa può essere ridotto riducendo il consumo di caffè.Una lieve riduzione può essere ottenuta anche passando al caffè.

Acidità di stomaco: il caffè aumenta la produzione di succo gastrico e lo fa rifluire nell’esofago. Ciò provoca bruciore di stomaco (pirosi) ed esofagite.

Cancro alla vescica: il consumo di caffè aumenta significativamente il rischio di cancro alla vescica, soprattutto se oltre al caffè si consuma anche alcol.

Zucchero raffinato negli alimenti

Le cellule nervose hanno bisogno di un rifornimento costante del loro carburante principale: il glucosio. Quando i livelli di glucosio nel sangue diretto al cervello scendono al di sotto di 80 mg/100 ml, si verificano apatia, scarsa concentrazione, basse prestazioni mentali e persino sonnolenza.

I prodotti ricchi di zuccheri raffinati e poveri di fibre, come le torte e i dolci ad alto indice glicemico, fanno salire alle stelle i livelli di glucosio. Questo fa aumentare la secrezione di insulina, che fa scendere improvvisamente i livelli di glucosio.

Queste fluttuazioni del livello di glucosio nel sangue disturbano il normale funzionamento delle cellule nervose e favoriscono inoltre il diabete di tipo 2.

Il consumo di prodotti zuccherati è associato a questi stati mentali:

• Improvvisi sbalzi d’umore
• Irritabilità e ansia, seguite da apatia
• Iperattività
• Squilibrio emotivo
• Aggressività e comportamenti violenti

Lo zucchero riduce le riserve di vitamina B dell’organismo.

Aspartame (E 951): Un dolcificante che viene spesso aggiunto alle bibite, alle gomme da masticare e ai prodotti senza zucchero. Può causare ansia e mal di testa nei pazienti affetti da fenilchetonuria e nelle persone sensibili a questo dolcificante.

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